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giovedì 30 novembre 2017

10 consigli per scrivere una buona sceneggiatura by Billy Wilder

Giorni_Perduti_-_The_Lost_Weekend
Billy Wilder è stato uno sceneggiatore e regista di origine ebraica che, come altri, all'avvento del nazismo scappò negli Stati Uniti dove trovò il successo. Quando ero agli inizi della mia scoperta del cinema e incappai nei suoi film, quello che mi colpì fu la sua capacità di costruire commedie intelligenti e la modernità delle sue sceneggiature.
Oltre alle commedie l'altro genere ricorrente nei suoi film è il noir-drammatico e ha realizzato anche in questo caso film che hanno fatto la storia del cinema, tanto per citarne un paio: La fiamma del peccato e Giorni perduti (da cui è tratto il fotogramma in apertura del post).
Probabilmente il suo film più conosciuto è A qualcuno piace caldo con Marylin Monroe, quello che ha preso più Oscar è L'Appartamento, ma sono tanti quelli che vale la pena recuperare, per l'elenco rimando alla relativa voce della sua filmografia su wikipedia; tra l'altro li trovo indicati per la visione nel periodo natalizio che sta arrivando.
Nel 1999 il regista Cameron Crowe ha pubblicato il libro Conversazioni con Billy Wilder, dove viene riportata una lista di 10 consigli che Billy Wilder suggerisce a chi vuole scrivere una sceneggiatura (magari con un software gratuito). Li riporto qui sotto:
  1. Il pubblico è volubile.
  2. Prendili per la gola e non lasciarli mai andare.
  3. Sviluppa una linea d’azione chiara per il tuo personaggio principale.
  4. Devi sapere dove stai andando.
  5. Più sei sottile ed elegante nel nascondere i punti chiave della trama, migliore sarai come scrittore.
  6. Se hai un problema con il terzo atto, il problema vero è nel primo.
  7. Un consiglio da Lubitsch: lascia che il pubblico faccia due più due. Ti ameranno per sempre.
  8. Per le voci fuori campo, stai attento a non descrivere quello che il pubblico già vede. Aggiungi qualcosa a quello che stanno vedendo.
  9. L’evento che accade alla conclusione del secondo atto attiva la fine del film.
  10. Il terzo atto deve costruire, amalgamare, fondere tempo e azione fino all’ultimo evento, e poi… questo è tutto. Non perdere tempo.