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sabato 27 dicembre 2014

Parlare usando parole tratte dai film


Era consuetudine inserissi un post per augurare un "Buone Feste" ai lettori del blog, questa volta mi sono scordato, e passato il Natale si appresta a finire l'anno. Per non chiudere senza un post dicembrino colgo l'occasione per presentare un sito web che ho appena scoperto. 
Tramite Crumbles si può scrivere una frase (in inglese) e farla dire a personaggi del cinema. 
In pratica la frase inserita viene spezzettata in parole, che al momento possono essere al massimo 25 e senza segni di punteggiatura, per poi farle corrispondere a frammenti presi da film o serie TV creando così un breve video con un link per condividerlo.
La realizzazione è sicuramente migliorabile, ma l'idea è carina e dopo la prima frase, tanto per provare, ne farete una seconda... Per la serie sciocchezze che creano subito dipendenza.
Ah, il mio vibrante messaggio di fine anno (se l'inglese è sbagliato, scusatemi, sono una schiappa): http://goo.gl/JNl0Ph

domenica 2 novembre 2014

Messaggi nascosti in The Walking Dead

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The Walking Dead è una delle serie che seguo fin dagli esordi, come si può vedere dall'immagine del post Le "mie" Serie TV l'intenzione era quella di dedicarci un post sullo stile delle altre, invece lo spunto e la voglia per citarla sul blog mi è saltata fuori dopo la visione della 3ª puntata della quinta stagione.
Quindi in questa occasione non presento la serie, magari in futuro, ma se vi piacciono gli horror con gli zombie recuperatela sulla fiducia. Se invece siete in pari con la visione apprezzerete questo messaggio nascosto che nella giornata della ricorrenza cattolica della Commemorazione dei defunti ci sta proprio a pennello.

walking-dead-messaggi-nascosti
Nell'ultimo episodio al momento in cui scrivo – "Four Walls and a Roof" (S05-E03) – il gruppetto di superstiti all'epidemia zombie ha trovato un provvisorio rifugio dentro una chiesa, in alcuni fotogrammi (potete vederne uno nell'immagine qui sopra) compaiono delle sigle e dei numeri in una bacheca sulla parete. Non so in quanti si siano soffermati, io sì e mi avevano incuriosito.
Ovviamente corrispondono a dei versetti della bibbia e con una semplice ricerca in una bibbia on line si può scoprire a cosa corrispondono: 
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. [Rom 6:4]
Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente.
[Ez 37:7]
I sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono.
[Ma 27:52]
In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte fuggirà da loro.
[Re 9:6]
Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
[Lu 24:5]

giovedì 30 ottobre 2014

Film per Halloween - Ricetta per la famiglia

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Il post dedicato alla Festa di Halloween, o meglio a una selezione di film con "atmosfera" da Halloween, è ormai una tradizione. Tante sono le ricette che ho suggerito in questi anni:
Questa volta ho voluto fornire una lista di film dedicati alla famiglia e quindi adatti ai bambini, più o meno grandi. Per scremare ho scelto di indirizzarmi sull'animazione, uno dei miei generi preferiti, ed è saltata fuori una lista di 10 film adatti per passare un Halloween in famiglia con o senza zucca. 
Io li ho visti tutti tranne uno, ovviamente la particolarità di questi film è che la cupezza e il terrore vengono stemperati dalle risate, in qualche caso a denti stretti. Se il lettore cerca qualcosa di più sanguinoso rimando alle precedenti "ricette", troverà di sicuro qualcosa adatto anche al suo palato.

» Ricetta per un Halloween adatto ai bambini

paranorman-film-halloween
  • La sposa cadavere (2005, trailer) 
  • Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro (2005, trailer)
  • Monster House (2006, trailer)
  • Mostri contro alieni - Zucche mutanti venute dallo spazio (2009)
  • Scared Shrekless - Shrekkato da morire (2010, guarda)
  • ParaNorman (2012, trailer)
  • Frankenweenie (2012, trailer)
  • Coraline e la porta magica (2008, trailer, leggi)
  • Hotel Transylvania (2012, trailer)
  • Toy Story of terror (2013, trailer)

sabato 25 ottobre 2014

Montare film con Linux [Linuxday 2014]

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Oggi è il Linux Day 2014 è anche quest'anno sono riuscito a trovare un argomento per conciliare l'ambito cinematografico con quello del pinguino e celebrare la giornata.
In questo post presento tre (e più) programmi che si possono usare per video editing e per creare film ed effetti speciali, sono: OpenShot, Lightworks e Blender.


OpenShot


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Poche volte mi sono cimentato in piccole operazioni di montaggio, o per tagliare un video o per metterci una musichetta o un effetto di transizione fra spezzoni, in queste occasioni ho utilizzato OpenShot che secondo me è il più semplice da usare fra i software di editing video open source per Linux.
OpenShot lo consiglio al neofita che non vuole essere intimorito da interfacce piene di opzioni; questo è il programma giusto se volete creare piccoli video amatoriali senza perdere troppo tempo ad imparare procedure complicate.
Supporta video in alta definizione ed esporta in molteplici formati già confezionati (es. per DVD, Blu-Ray o servizi web come Vimeo e YouTube) oppure si possono crearne di personalizzati.
» Sito OpenShot


Lightworks


Lightworks-linux
Lightworks è un programma professionale per il video editing non lineare con risoluzione fino ai 4K (la versione free permette di esportare solo in MPEG-4 e alla risoluzione massima di 720p.).
Utilizzato anche per la realizzazione di film come Pulp Fiction e Mission Impossibile, quando è stato portato anche su Linux è sembrata una "conquista", ma bisogna tenere conto che - nonostante abbiano dichiarato che potrebbe esserlo nel futuro - per ora non è open-source. Altro fastidio è che per l'utilizzo richiede una registrazione.
Se questi attriti non vi fermano, io non l'ho provato, avrete un programma di livello avanzato con il quale sbizzarrirvi nel montaggio dei vostri film.
Lightworks è disponibile per Ubuntu e Fedora, oltre che Windows e Mac, scaricando i pacchetti dal sito ufficiale.
» Sito Lightworks

Nota - Esistono alternative opensource che non ho provato, ma voglio citare: Cinelerra, Kdenlive, LiVES e Pitivi.


Blender


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Blender è il programma alla base della realizzazione di film di animazione che avevo già presentato in un precedente LinuxDay (Elephants dream, Big Buck Bunny, Sintel, Tears of steal). È un sofisticato software per la grafica 3D, le sue funzionalità sono equiparabili per caratteristiche e complessità a quelle di altri noti programmi come: 3D Studio Max, LightWave 3D e Maya.
È un programma tanto potente quando difficile da imparare, io non l'ho mai provato, ma a detta di chi si è cimentato dopo la salita della curva di apprendimento tutto diventa più chiaro e più agile il suo utilizzo. È un software multipiattaforma disponibile per Linux, Mac e Windows.

sabato 4 ottobre 2014

Dipendenza da Serie TV - Come affrontarla

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Le Serie TV sono ormai un formato televisivo nobilitato e in continua proliferazione. Nasce però anche un nuovo problema: mentre con telefilm e serie del passato eravamo, per forza di cose, abituati ad aspettare di giorno in giorno o di settimana in settimana per vedere il prossimo episodio, oggi, con internet, abbiamo a disposizione serie complete e diventa difficile resistere alla tentazione di passare da una puntata all'altra cadendo così in un'esigenza compulsiva.
Se vi è capitato di innamorarvi di una serie e di avere sotto mano tutte le puntate, vi sarà forse capitato anche di dire "guardo la prossima, e poi mi fermo" e magari finita quella puntata ripetere la frase, oppure di partire già con l'idea di vedere più puntate in un colpo. Questo fenomeno ha preso il nome di binge-watching.
Qualcuno si è domandato come fronteggiare questo bisogno irrefrenabile di vedere puntate su puntate e ha dato alcuni consigli su come controllarsi che ora vi riporto.

ogni-episodio-di-walking-dead
Il primo consiglio è di decidere di fermarsi nella visione a ¾ di un episodio, se si termina diventa più difficile perché sono sceneggiati per lanciare l'amo della curiosità (cliffhanger) per quello successivo. Di norma c'è un momento dopo metà puntata in cui una situazione drammatica secondaria viene "sciolta" (meccanismo inspira-espira) ed è lì chi bisognerebbe fermarsi perché psicologicamente più facile. Dicono.
Altri due consigli che non richiedono forza di volontà e si concentrano direttamente su accorgimenti pratici sono: disabilitare l'auto-play se usate servizi streaming come Netflix o Hulu (per usarli, illegalmente, in Italia servono procedure particolari), e impostare lo spegnimento automatico del router a una data ora così rimarrete senza connessione.
Se invece le puntate le state guardando da un DVD o da file scaricati bisogna tornare allo sforzo di volontà, un altro consiglio che danno è quello di mangiare e bere durante la visione per mantenere alte le energie necessarie per avere poi lo slancio di decisione per fermarsi!
A me sembrano stupidaggini, però avendo un rapporto di attrazione-repulsione con le serie, per me è facile. La mia ovvia regola è decidi quanto tempo hai per la visione e le puntate che ci stanno sono quelle che vedi.  Ma devo confessare che mi è capitato due volte di cadere nella bramosia della puntata successiva e di sgarrare: è stato per Chuck e per la prima stagione di House of Cards.

mercoledì 1 ottobre 2014

Il nuovo Dylan Dog parte con citazioni del Cinema di Fantascienza

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Non so se vi è giunta la notizia, ma Dylan Dog sotto le mani di Roberto Recchioni è stato completamente rivoluzionato. L'albo della svolta è uscito da poco è il numero 337, per l'occasione tutto a colori, ed è intitolato Spazio profondo.
Da molto tempo non leggevo un fumetto del vecchio Indagatore dell'incubo, è stata un'esperienza particolare fin dall'odore diverso emanato dalle pagine. Dopo poche righe di Tiziano Sclavi (creatore di Dylan Dog) che battezza il nuovo ciclo, c'è l'introduzione di Recchioni che riporta le fonti d'ispirazione dell'albo e sono grandi film di fantascienza: Alien, 2001 Odissea nello spazio e Solaris
Recchioni dichiara che Spazio Profondo è un omaggio al connubio di horror e fantascienza dai b-movie anni '50 in poi; letta la storia concorderemo che siamo più vicini a questi ultimi che agli altisonanti titoli inziali.

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Non so se questa nuova veste di Dylan Dog avrà successo, dal prossimo numero pure il mitico Ispettore Bloch va in pensione, al suo posto arriva Tyron Carpenter (probabilmente un omaggio al regista John Carpenter).
A me quest'avventura dell'Indagatore dell'incubo non ha fatto venire il "mal di spazio" come augurato da Recchioni, ma un po' di mal di pancia e un reflusso di nostalgia dei primi anni '90, gli anni d'oro di Dylan Dog.
Per chi vuole ritrovare il "vecchio" Dylan dovrà guardare al quadrimestrale "Dylan Dog Old Boy" che conterrà tre storie nello stile pre-rivoluzione.
Dopo questo ennesimo input vorrei proprio recuperare Solaris di Tarkovsky nell'attesa che prima o poi un film su Dylan Dog – degno di essere visto – lo girino.

sabato 20 settembre 2014

Film su cultura digitale e società

Film-cultura-digitale-società
Questa è la seconda parte del post dedicato ai "Film che un cittadino digitale dovrebbe vedere".
Nella prima parte ho riportato una lista di film specifici sulle temerarie personalità di spicco della storia digitale contemporanea, qui sotto c'è invece un elenco di film che toccano, più in generale, aspetti fra cultura digitale e società, e qualche altro film dedicato ad altri personaggi eminenti che ho scelto di non affiancare a quelli della prima parte. 
Con l'occasione rimando anche al post "Film su Linux", il mio sistema operativo preferito, che ha avuto una diffusione marginale per molti anni ma che trova oggi un esteso utilizzo popolare perché base degli smartphone e tablet con Android.


Good copy bad copy (2007)

Good-copy-bad-copy

Analisi del rapporto fra copyright e cultura.
Guarda in streaming o scarica





We live in public (2009)

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Dal pioniere della rete Josh Harris alla perdita di privacy nell'era del web.
Guarda in streaming




The Social Network (2010)

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La storia della nascita di Facebook. Mark Zuckerberg col "suo" network ha un impatto sociale, politico ed economico mondiale.
Guarda trailer



Life 2.0 (2010)

life-2.0

Documentario su come il mondo virtuale di Second Life riformula le relazioni, le identità e la stessa nozione di realtà in un gruppo di persone che ci "vivono".
Guarda trailer



Code 2600 (2011)

code-2600

La storia dello sviluppo della tecnologia delle comunicazioni negli Stati Uniti attraverso gli eventi e le persone che l’hanno costruita e manipolata.
Guarda trailer



Jobs (2013)

JobsFilm biografico su Steve Jobs fondatore della Apple. I prodotti Apple sono ritenuti da molti rivoluzionari e hanno un grande impatto sociale, Jobs è stato seguito come un messia da molti fan.
Guarda trailer



MacHeads (2009)

macheadsLa Apple ha incoraggiato lo sviluppo di un'utenza più vicina a seguaci di un culto che ad utilizzatori di prodotti tecnologici. Questo documentario intervista i fan della prima ora e analizza lo sviluppo della comunità delle teste di Mac.
Guarda in streaming



Terms and conditions may apply (2013)

Terms-and-conditions-may-apply

Riflessione sulle implicazioni della semplice spunta con la quale accettiamo i termini per usare molti prodotti tecnologici, software e servizi web (gran finale con Mark Zuckerberg).
Guarda trailer



Downloaded (2013)

downloaded

La generazione-download, da Napster all'impatto che ha avuto la condivisione di file su Internet.
Guarda trailer

Film che un cittadino digitale dovrebbe vedere


Come potete vedere qui sopra, il 29 agosto avevo twittato un'immagine raffigurante un confronto fra Julian Assange e Mark Zuckerberg. Non che la cosa mi abbia stupito, ma i retweet e i preferiti ricevuti venivano, oltre che da gente che non mi segue, prevalentemente da utenti stranieri, in particolare tedeschi.
Si potrebbe interpretare in vari modi, ma io credo sia anche un segnale della carenza di cultura digitale del nostro paese. La più grande rivoluzione degli ultimi decenni continua a cogliere la maggioranza delle persone impreparate e ci troviamo pure con nativi digitali per forza interessati ma senza una corretta educazione nel campo. Come potrebbe essere diversamente considerato che non dispongono di maestri adeguati?
Perché non ci si adegua? Oltre all'usuale atteggiamento di "non porsi il problema di riflettere" c'è la sensazione che poiché si è in grado di accendere e spegnere un computer, scrivere una mail, usare uno smartphone o un tablet, allora si è sufficientemente competenti in materia e le complicazioni finiscono lì.
Gli organi di informazioni mainstream non danno una mano, spesso riportano le notizie sul tema digitale come titoli sensazionalistici e raramente trattano gli argomenti con spazi adeguati di approfondimento. Eppure oltre alla complessità del mondo tecnologico in sé, che magari può essere rimandato agli specialisti del settore, ci sono risvolti sociali e politici che l'uso diretto o indiretto di questi strumenti comportano, e dovrebbero interessare ogni persona che desideri essere consapevole.

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Ho pensato di offrire uno spunto cinefilo su questo vasto argomento e raccogliere una lista di film che hanno trattato le figure di spicco della storia digitale contemporanea evidenziandone questioni cruciali, li considero in qualche modo degli eroi moderni, sono: Aaron Swartz, Julian Assange, Edward Snowden, Anonymous, Pirate Bay.
Nella compilazione della lista di film mi sono imbattuto anche su altri titoli che toccano il tema del rapporto società-digitale e li troverete nella seconda parte del post. Ho deciso di inserire non solo documentari ma anche qualche titolo di fiction biografica.

Aaron Swartz


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Edward Snowden


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Julian Assange


Julian-Assange-Film

Anonymous


anonymous-film

Pirate Bay 


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(Gottfrid Svartholm [Anakata], Fredrik Neij [TiAMO] + Peter Sunde [brokep])

[I film proseguono nella seconda parte: Film su cultura digitale e società]

mercoledì 17 settembre 2014

Pubblicità d'auto-re • Locke

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Per fare un buon film è indispensabile una buona sceneggiatura, poi basta un bravo attore, luci sapientemente usate, un buon montaggio e una macchina affidabile, non da ripresa, un'automobile.
Non ce l'ho fatta a non farmi condizionare da pochi attimi in apertura e chiusura del film che lasciano vedere – con quel tipo di discrezione che diventa sottolineatura – il marchio automobilistico del mezzo che permette al protagonista, oberato da un'ora di telefonate che segnano la vita, di affidarsi almeno sulla sua auto.
È sera, Ivan Locke lascia il cantiere e sale sulla sua BMW, all'indomani ci deve essere una delle più grandi gettate di cemento, una di quelle opere mastodontiche che segnano la carriera e di cui lui è il coordinatore, ma questa notte deve andare da un'altra parte e al mattino non sarà presente.
Il film ha una caratteristica che mi piace molto, quello della location unica, al chiuso, e qui siamo proprio strettini (anche se Buried si è spinto oltre) infatti passeremo in tempo reale nell'abitacolo dell'auto di Locke, o pochi metri al di fuori, per tutto il viaggio notturno.
State pensando male, non c'è da annoiarsi, Locke grazie al cellulare deve sistemare figli, moglie, lavoro e rassicurare quello che lo spinge a mettere a rischio tutta la sua vita, la tensione è costante tutto crolla ma allo stesso tempo è il momento per mostrare la struttura... E poi domani ci sono delle fondamenta da costruire e tutto andrà per il meglio. Insomma la metafora è chiara.
Locke è l'uomo che fa della responsabilità sulle proprie azioni una questione d'onore, dovrebbe essere la condotta comune, ma scopriremo che nello specifico le sue motivazioni psicologiche sono dovute al non volersi comportare come il padre, passeggero immaginario (secondo me una nota stonata) a cui rinfacciare quello che deve fare un vero uomo.
Tom Hardy che interpreta Locke è protagonista assoluto, gli altri li sentiamo solo come voci, la sua è una prova di recitazione di tutto rispetto che riesce ad esprimere sofferenza e determinazione, e una calma zen al limite del credibile.
Se luci, storia e montaggio ci rimescolano lo stomaco alimentando l'ansia c'è invece, a contrasto, quest'auto che scorre, macina i chilometri e ci porta a destinazione senza una sbandata: hai già tanti problemi, almeno su qualcosa puoi trovare un po' di sicurezza.
Un esercizio perfettamente riuscito, veramente la pubblicità più lunga, bella ed efficace che abbia mai visto. Gradito

domenica 7 settembre 2014

Leone d'oro 71^ Mostra del cinema di Venezia

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È arrivato un po' inaspettato il vincitore del Leone d'oro 2014 di Venezia 71, assegnato a En Duva Satt På En Gren Och Funderade På Tillvaron del regista Roy Andresson che molti ricorderanno per uno dei suoi film precedenti Ao, Ndo Gheto Meso El Vin Nun Ghi Xè Nea Credensa. Ovviamente scherzo sull'ultimo titolo, ma qualcuno lo ricordava con delizia per You, the living.
Fra gli altri premiati bisogna sottolineare il miglior attore e miglior attrice assegnati ai protagonisti di Hungry Hearts il film di Saverio Costanzo. In particolare mi fa piacere la Coppa Volpi ad Alba Rohrwacher che è sicuramente una delle migliori attrici italiane.
La mia impressione è di un Festival partito più forte di come è finito, ma un altro film spuntato in itinere su cui vorrei mettere l'attenzione è Belluscone, una storia siciliana di Franco Maresco.

  • LEONE D'ORO:Un Piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson
  • Leone d'argento miglior regia: Andreij Koncalovskij per The postman's white nights
  • Premio speciale della giuria: The look of silence di Joshua Oppenheimer
  • Coppa Volpi migliore attrice: Alba Rohrwacher per Hungry Hearts
  • Coppa Volpi miglior attore: Adam Driver per Hungry Hearts


Trailer di Un Piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza:

martedì 26 agosto 2014

71^ Mostra di Venezia - I film in concorso


Parte domani 27 agosto e si chiude il 6 settembre la 71^ Mostra internazionale d'arte cinematografica, più comunemente detta "Festival del Cinema di Venezia".
A presiedere la giuria principale quest'anno c'è Alexandre Desplat compositore di colonne sonore di tanti film, per citarne qualcuno: Lussuria - Seduzione e tradimento, Il curioso caso di Benjamin Button, Il profeta, The Twilight Saga: New Moon, poi Fantastic Mr. FoxMoonrise Kingdom e Grand Budapest Hotel di Wes Anderson e ancora Il discorso del re, Harry Potter e i Doni della Morte, The Tree of Life di Terrence Malick, Reality del nostro Garrone e anche il recente Godzilla.
Ao fra i giurati ce sta pure Carlo Verdone.

Film in Concorso a Venezia 71:
  • The Cut di Fatih Akin
  • A Pigeon Sat On A Branch Reflecting On Existence di Roy Andersson
  • 99 Homes di Ramin Bahrani
  • Tales di Rakhshan Bani-Etemad
  • La Rancon De La Gloire di Xavier Beauvois
  • Hungry Hearts di Saverio Costanzo
  • Le Dernier Coup De Marteau di Alix Delaporte
  • Pasolini di Albel Ferrara
  • Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu
  • Manglehorn di David Gordon Green
  • Tre Cuori di Benoit Jacquot
  • Postman's White Nights di Andrej Koncalovskij
  • Il Giovane Favoloso di Mario Martone
  • Sivas di Kaan Mujdeci
  • Anime Nere di Francesco Munzi
  • The Good Kill di Andrew Niccol
  • Loin Des Hommes di David Oelhoffen
  • The Look Of Silence di Joshua Oppenheimer
  • Fires On The Plain di Shinya Tsukamoto
  • Red Amnesia di Wang Xiashuai
Le mie curiosità, su film in concorso e non, vanno principalmente a: 
- Pasolini visto con l'occhio di Abel Ferrara (con Willem Dafoe, Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea!); 
- La trattativa di Sabina Guzzanti, lei non mi piace granché ma l'argomento mi ha sempre interessato perché riguarda una delle radici della società italiana che ha poi dato i suoi frutti, marci;  
- La vita oscena di Renato De Maria, perché ho letto il libro di Aldo Nove da cui è tratto;  
- One on one di Kim Ki Duk, che ormai ne sforna uno all'anno;
- Fires On The Plain di Shinya Tsukamoto, come non attendersi qualcosa dal papà del cult "Tetsuo".
Nota finale alla presenza di un nuovo film di Manoel de Oliveira, The oldman of Belem, il regista dovrebbe compiere a dicembre 106 anni, fa da prestanome o gira veramente ancora lui?

giovedì 24 luglio 2014

The Internet's Own Boy: The Story of Aaron Swartz

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Aaron Swartz è stato uno dei giovani eroi dell'attivismo informatico, ha contribuito alla realizzazione di progetti come RSS, Reddit, Markdown, Infogami ed è stato fra i fondatori di Demand Progress, un'organizzazione con sede a Washington che combatte per la cultura libera e contro le forme di censura di internet. 
La notte del 6 Gennaio 2011 fu arrestato, uscì su cauzione, ma fu incriminato per la violazione di 13 leggi federali in seguito all'impresa di hacking che aveva compiuto per "liberare" al pubblico dominio circa 4 milioni di articoli accademici da JSTOR.
Rischiava 35 anni di carcere e una multa milionaria, ma si tolse la vita in una casa di New York l'11 gennaio 2013, a 26 anni.
Dopo la sua morte sono state realizzate opere commemorative e ne voglio condividere due:

Il documentario The Internet's Own Boy: The Story of Aaron Swartz appena uscito, prodotto grazie al crowdfunding, dove si racconta la vita di Aaron Swartz. Lo potete vedere (in lingua inglese) nel video qui sotto:


L'ebook italiano di tributo ad Aaron Swartz, curato da Bernardo Parrella e Andrea Zanni, che include la traduzione di alcuni suoi post, riflessioni e interventi, più diversi articoli e scritti di amici e attivisti, oltre a materiali su open access/free culture e un’ampia sezione di link e risorse di approfondimento
L’ebook si può scaricare gratuitamente da questi link:
- formato pdf
- versione epub

domenica 29 giugno 2014

C'è un libro da finire - The Secret of Kells

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The Secret of Kells nonostante la candidatura all'Oscar 2010 come miglior film d'animazione è stato poco distribuito ed è un peccato perché la sua visione è uno spettacolo per gli occhi. 
Brendan è un ragazzino orfano che sta crescendo nell'abbazia di Kell, nell'Irlanda dell'800 d.c, il severo abate è suo zio ed è concentrato nelle operazioni per fortificare le mura che dovrebbero difenderli dal minaccioso arrivo dei Vichinghi. L'abate vorrebbe che Brendan prendesse in futuro il suo posto, ma il ragazzo è affascinato dal lavoro degli amanuensi e altre sembrano le sue intenzioni. Quando arriva all'abbazia un vecchio monaco curatore del leggendario "Libro di Iona" (che diverrà il Libro di Kells), Brendan fa di tutto per aiutarlo a terminare le pagine di quel capolavoro e difenderlo dai Vichinghi.
La storia di per sé è banale, un classico percorso di crescita attraverso lo spirito d'autonomia e il superamento delle paure, la sua semplicità e un tocco di magia, tipico irlandese, lo rende un film adatto ai bambini, ma il suo pregio è la scelta grafica che traspone lo stile delle ricche miniature di quei libri (il Libro di Kells esiste veramente ed è considerato un pezzo della cultura irlandese) in un'animazione moderna.
I fotogrammi del film diventano così piccole opere d'arte, le profondità sono appiattite, a quei tempi la prospettiva non era ancora usata, gli spazi sfruttati con trame complesse e i colori contrastati usati in modo evocativo e simbolico.
Nonostante la predominanza dell'ambientazione religiosa, che potrebbe ridurre a vedere nella storia un'allegoria che ha come messaggio il valore di far uscire il libro, inteso come Bibbia, dalle pareti ecclesiastiche per diffondere nel mondo il suo contenuto di speranza, in realtà la realizzazione mantiene un più largo spettro che riesce ad andare oltre una visione cristiani vs. pagani e protendere ad un più vasto luce vs. tenebre che comprende un'ottica di illuminismo contro ignoranza e violenza, dove il libro e l'arte della sua scrittura sono quindi un archetipo della conoscenza dell'uomo.
Nel mezzo c'è la natura rigogliosa che spaventa, ma che sa anche rivelarsi amica, magica e fonte di bellezza. Deliziato

mercoledì 28 maggio 2014

Fumettology - Seconda stagione

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È tornato Fumettology! Ogni domenica alle 15.30 circa su Rai4 stanno trasmettendo le nuove puntate dedicate al mondo dei fumetti.
La seconda stagione è lievitata rispetto alla prima: saranno ben 22 gli appuntamenti, sempre della durata di mezzora. Sei puntate saranno dedicate agli autori del fumetto e al loro percorso artistico, mentre per le altre sedici lo schema riprenderà quello della prima stagione con gli addetti ai lavori che raccontano genesi e sviluppo di una specifica testata.
Le prime due puntate, dedicate a Rat-Man, sono già andate in onda, le prossime due saranno dedicate a Magico Vento. Non ho trovato un programma definitivo e non è chiaro quanto riportato nella pagina ufficiale del programma, ma nelle future puntate altri titoli previsti sono: Cattivik (1-2), Ken Parker (1-2), Julia (1-2), Topolino (1-2), Orfani (1-2). Fra gli autori ci saranno invece Zerocalcare, Gipi, Andrea Pazienza (1-2) e Hugo Pratt (1-2).
  • Le puntate verranno caricate progressivamente sul sito della Rai e si potranno vedere in streaming qui.
  • Se volete recuperare la prima stagione dei miti del fumetto italiano trovate i link ai video in fondo a questo post.

domenica 25 maggio 2014

Palma d'oro 2014

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Questa edizione del Festival di Cannes non l'ho seguita, avevo letto qualcosa per l'apertura e avevo visto quanto, rispetto all'anno scorso, appare invecchiata Adèle Exarchopoulos e ringiovanita Nicole Kidman... Poi mi son perso, ma i premi li hanno consegnati lo stesso eh, e la Palma d'oro è andata a:
  • Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan

Del film vincitore conoscevo già il regista per C'era una volta in Anatolia un film che mi era piaciuto molto e avrei voluto anche dedicargli un post a suo tempo, poi come al solito non lo feci. La nuova opera so che dura tre ore e un quarto e racconta di un fratello, una sorella e la moglie di lui che gestiscono un piccolo albergo nel centro dell'Anatolia, con l'inverno riemergono vecchi rancori e lui decide di andarsene. La mia impressione è che si rimanga dalle parti di C'era una volta, con tempi del racconto dilatati, riflessioni filosofiche e paesaggi spettacolari.
Sophia Loren e Alice Rohrwacher
Da segnalare c'è anche il Grand Prix Speciale della Giuria, assegnato al film con maggiore originalità o spirito di ricerca, che è andato a Le meraviglie della nostra Alice Rohrwacher, sorella della più nota attrice Alba Rohrwacher, ovviamente presente nel cast.
Chissà se questo premio agli italiani non celi anche una piccola scusa per aver completamente ignorato l'anno scorso La grande bellezza di Sorrentino che si è preso la sua rivincita con l'Oscar e tanti altri riconoscimenti.
[Lista completa dei premi: palmarès]

mercoledì 30 aprile 2014

Sfondi dal cinema in Full HD - Cinewallpaper

sfondi-dal-cinema-full-hd
Non volevo fare passare un mese senza nemmeno un post e notando che fra quelli più popolari della settimana c'era quello con la mia Top 10 di film d'animazione ho pensato di prepararne, in fretta, uno simile con 10 immagini dal mondo del cinema che si possono usare come sfondo della scrivania del nostro computer.
Le immagini sono "stirate" in modo da renderle tutte a 1920x1080 purtroppo Blogger le scala in automatico a 1600x900, per averle giuste dovete cliccarci sopra, giungerete su Photobucket dove potrete fare il download alla risoluzione corretta (in basso a sinistra sotto la voce "Media options"). Le ho selezionate fra quelle che avevo messo da parte proprio per questo tipo di post, ma che non mi ero mai deciso di pubblicare perché volevo raccogliere più immagini e fare una cernita più rigorosa. Quindi potranno, forse, in futuro, esserci degli altri Cinewallpaper.

2001 odissea nello spazio wallpaper
2001: Odissea nello spazio


control wallpaper
Control


sin city jessica alba wallpaper
Sin City


cavaliere oscuro joker wallpaper
Il cavaliere oscuro


millennium actress wallpaper
Millennium Actress


requeim for a dream wallpaper
Requiem for a dream


totoro wallpaper
Totoro


trottola di inception wallpaper
Inception


wall-e wallpaper
Wall-E


poltroncine vecchi cinema
Le poltroncine dei vecchi cinema

lunedì 3 marzo 2014

Oscar 2014

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I vincitori degli Oscar 2014 sono:
  • Miglior film: 12 anni schiavo di Steve McQueen
  • Miglior regia: Alfonso Cuarón per Gravity
  • Miglior sceneggiatura originale: Spike Jonze per Lei (Her)
  • Miglior attore protagonista: Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club
  • Miglior attrice protagonista: Cate Blanchett per Blue Jasmine
  • Miglior film straniero: La grande bellezza di Paolo Sorrentino
[Per l'elenco completo vedere tutti i Premi Oscar 2014 con i vincitori fra i nominati]

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Questi Oscar sono andati proprio come mi aspettavo, tranne una cosa ma la tengo per ultima.
Il film Gravity è il grande mattatore con 7 statuette su 10 candidature. Quando l'ho visto, dopo i primi 15 minuti ero a bocca aperta, nella mia testa chiedevo il "making of": come avevano fatto a girare così? (un video per farsi un'idea). Poi il film prosegue e per me è nel complesso una mezza delusione, ma il premio come miglior regia era scontato. Per favore però tenete lontani paragoni con Kubrick e 2001 Odissea nello spazio, sono altre frontiere.
Il Miglior film si era capito che sarebbe andato a 12 anni schiavo, non l'ho visto, ma ne parlavano bene e il tema era ideale.
Il Miglior film di animazione a Frozen anche qui abbastanza scontato, ormai la Disney ha un piede in anticipo sulla statuetta ed è difficile scalzarglielo. Io non l'ho visto, della categoria ho visto solo Ernest & Celestine, film delicato ma non da Oscar, credo che l'altro competitor potesse essere solo il Si alza il vento del maestro Miyazaki.

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Passiamo al premio che più ci tocca da vicino, quello al Miglior film straniero vinto da La grande bellezza di Sorrentino.
Alla fine del film tre pensieri mi erano balenati: il primo, mentre la barca scorre durante i titoli di coda, era la conferma che Sorrentino è il mio regista italiano preferito; il secondo, mentre guardavo all'in su, è che qualche difetto nel film c'è (eccesso di dolly e carrellate, citazionismo gratuito) è forse i suoi lavori precedenti erano migliori; il terzo pensiero, mentre non c'erano più immagini sullo schermo, era che però il film avrebbe potuto giocarsela agli Oscar perché c'era proprio quello che all'estero piace vedere dell'Italia.
Così è andata.
Ci tengo a fare un appunto all'ultimo arrivato fra i furbi e a tutti i compari assalitori del carro del vincitore che scrivono cose tipo "orgoglio italiano", ma quale orgoglio!? Ci deve essere felicità per Sorrentino, perchè è un bel film, ma non ci può essere "orgoglio italiano" in quello che è un film sulla decadenza dell'italianità capitolina, ma che potrebbe essere estesa a tutto il paese. Voi "orgogliosi" l'avete visto il film? 
La grande bellezza di Sorrentino è "storica", è quella dell'arte, della città, del paesaggio, in mezzo si è sviluppato il marcio della vita sociale. È uno sguardo di compassione per persone grottesche che tentano di nascondersi con veli pietosi, salotti, feste, dove il vicino di casa non stupisce se è un mafioso. Lo sguardo è di rammarico: come? In mezzo a tutta questa bellezza!
Si può fare i complimenti a Sorrentino, ma se sei italiano c'è poco da essere orgogliosi.

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Citazione per il grande sconfitto American Hustle - L'apparenza inganna, che nonostante le 10 candidature torna a casa a mani vuote. Io l'ho visto, film che si guarda molto volentieri, il suo "problema" è che l'impalcatura è la bravura del cast, sembrava veramente una sfida all'interpretazione migliore, eppure a bocca asciutta anche tutti loro.
Un appunto anche per i due premi su due, Miglior Scenografia e Miglior costumi, vinti dal Il grande Gatsby, sono premi di consolazione visto la fredda accoglienza che il film aveva avuto. A me era piaciuto.

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Quello che invece mi aspettavo, ma non è accaduto, era l'Oscar a Di Caprio come Miglior protagonista per The Wolf of Wall Street, un film che mi ha fatto storcere il naso (non per sniffare), mi aspettavo altro da Scorsese, però l'attore ha dato l'ennesima prova della sua qualità e viene da una serie di interpretazioni eccelse, forse questa volta sarebbe stato giusto, non so se meritato, non avendo visto Matthew McConaughey in Dallas Buyers Club, il vincitore del premio.