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giovedì 31 dicembre 2009

I miei 10 album preferiti della prima decade degli anni duemila... collegati a 10 film

album migliori

Volevo evitare di fare classifiche di fine anno mentre le fanno tutti, poi mi è venuta l'idea di fare una Top10 promiscua ossia trovare dieci album musicali della decade che mi fossero piaciuti e allo stesso tempo fossero collegati ai film di questi anni.
Quella riportata qui sotto, quindi, non è propriamente la lista dei miei dieci album preferiti (anche se ne contiene molti elementi) e tanto meno quella dei miei dieci film preferiti, si tratta invece di una selezione di album che oltre ad essermi piaciuti hanno a che fare con il cinema dei primi dieci anni di questo terzo millennio.


Arcade Fire - Funeral
Film: Nel paese delle creature selvagge (di Spike Jonze) - 2009.
Collegamento: "Wake up" canzone dell'album usata per il trailer.



Yeah Yeah Yeahs - Fever to Tell
Film: Nel paese delle creature selvagge (di Spike Jonze) - 2009.
Collegamento: Karen O, cantante del gruppo, ha curato la colonna sonora del film, il video qui sotto è di "Y-Control" una canzone dell'album non presente nel film.




Metric - Old World Underground and Live It Out
Film: Clean (di Olivier Assayas) - 2004.
Collegamento: Il gruppo compare nel film mentre suona "Dead disco".



Muse - Black Hole and Revelations
Film: Watchman (di Zack Snyder) - 2009.
Collegamento: "Take a Bow" canzone dell'album usata per il trailer.



Pixies - Wave of Mutilations: Best of Pixies
Film: Southland tales (di Richard Kelly) - 2006.
Collegamento:“Wave Of Mutilation” canzone usata nel trailer e presente nella colonna sonora.



The Hives - Veni Vidi Vicious
Film: Jumper - Senza confini (di Doug Liman) - 2008.
Collegamento: La canzone "Tick Tick Boom" presente nel film è tratta da "Black and White Album" l'ultimo album della band, quella qui sotto è "Main Offender".



The National - Boxer
Film: Battle in Seattle (di Stuart Townsend) - 2007.
Collegamento: La canzone "Fake empire" è presente nelle scene conclusive del film.



The Strokes - Room on Fire
Film: Marie Antoinette (di Sofia Coppola) - 2006.
Collegamento: La canzone "What Ever Happened" fa parte della colonna sonora.



The Subways - Young for Ever
Film: Rocknrolla (di Guy Ritchie) - 2009.
Collegamento: La canzone "Rock'n'roll queen" fa da sfondo alla scena migliore del film.



We Are The Scientists - Brain Thrust Mastery
Film: Nick & Norah (di Peter Sollett) - 2008.
Collegamento: La canzone “After Hours” fa parte della colonna sonora.


martedì 29 dicembre 2009

Cosmonauta

cosmonauta1957, Luciana ha nove anni è vestita di bianco tiene un cero in mano e sta per fare la prima comunione, ma quando si avvicina all'altare scappa, corre fino a casa e si rinchiude in bagno. Non c'è verso di farla uscire, lei ha deciso: quella cerimonia non la farà, perché lei è comunista!
Passano sei anni e la ritroviamo militante nella sezione di partito del suo quartiere alle prese con gli amori e la difficoltà di crescere, sullo sfondo le prime imprese alla scoperta dello spazio e i sogni che si portano appresso.
Avevo visto il trailer e mi aspettavo un film più bello, con il senno di poi era meglio guardare solo quello che già contiene il buon inizio e le parti più divertenti del film. La partenza è come una promettente fumata di polvere da sparo che però si consuma senza accendere un fuoco d'artificio, lasciando la delusione del caso.
Siamo nei primi anni sessanta ed essere comunista non è ancora un'onta, le prime conquiste spaziali vengono proprio dalla madre Russia e si trasformano in propaganda politica favorevole: "La tecnologia comunista sconfigge la forza di gravità, vota e fai votare comunista".
La nostra protagonista segue le orme paterne, ex dirigente di partito, e si aggrappa alle aspettative comuniste come ad una rete, nella quale si intrappolano anche i sogni spaziali inculcati dal fratello epilettico ossessionato dai cosmonauti, e lei usa tutto ciò come sostegno per dare un "tragitto" alla sua vita accerchiata da persone che non le danno il giusto riguardo.
Luciana è impulsiva e ribelle, alla prova con le prime pulsioni e la difficoltà di promuovere le sue idee in un partito chiuso nel riconoscere pari dignità al pensiero femminile; sperimenterà la complessità delle relazione e degli effetti che le accompagnano.
Nel cast troviamo un Sergio Rubini minore e Claudia Pandolfi che sarebbe anche brava ma è veramente intrappolata, senza via d'uscita, in uno stile da fiction che le impedisce il salto di qualità.
La colonna sonora curata da Max Casacci dei Subsonica è la parte migliore del film e comunque gioca facile appoggiandosi ai classici come "Nessuno mi può giudicare" di Caterina Caselli, "Cuore" di Rita Pavone e "Cuore matto" di Little Tony.
Il film finisce senza essere arrivato a niente di particolare, anzi con qualcosa lasciato indietro, lo spettatore ha assistito ad una storiella adolescenziale, come altre, con l'originalità d'essere collocata storicamente prima del più titolato sessantotto.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 5 | Sce: 5 | Fot: 5 | Son: 6 |

lunedì 28 dicembre 2009

I vent'anni dei Simpsons

Poco meno di una decina di giorni fa si sono celebrati i vent'anni dal debutto dei Simpson come serie animata e qua sopra possiamo gustare un'immagine con tutto il cast riunito.
Era il 19 dicembre 1989 quando iniziò la serie animata coi gialli personaggi del geniale Matt Groening diventata nel corso del tempo sicuramente una delle preferite di molti giovini.
I Simpson hanno avuto anche il loro riuscito lungometraggio e manifestato spesso un forte gusto per le citazioni cinefile di cui possiamo vedere qualche esempio nei link qui sotto:

martedì 22 dicembre 2009

Crank: High Voltage

crank 2 amy smart nudaSi inizia l'istante dopo la fine del primo capitolo e si prosegue con lo stesso atteggiamento in un mix di azione e montaggio dal ritmo frenetico, anzi elettrizzante, con la giusta dose di ironia e una sceneggiatura da videogioco.
Avevamo lasciato Chev Celios precipitato da un elicottero, rimbalzato violentemente sulla capotta di un auto e quindi steso sul grigio asfalto, ma ecco arrivare a tutta velocità un furgone nero con dei musi gialli a bordo che caricano di peso il corpo dell'indistruttibile killer e sgommano via: il suo cuore deve essere trapiantato ad un boss della triade.
L'operazione va bene e Chev si ritrova con un cuore artificiale in grado di tenerlo in vita per qualche altro giorno così da poterlo utilizzare come bancarella per il mercato nero degli organi. Ma Chelios, ovviamente, non ci sta e appena riprende i sensi vuole riprendersi anche ciò che gli è stato tolto.
Al fatidico confronto con il precedente Crank risulta ancora ai livelli, ma qualche spanna sotto per alcune scene forzate, prese da sole anche simpatiche, ma nel complesso evitabili. Inferiore anche perché ripropone la stessa formula, riveduta e scorretta, che appare schematicamente ripetitiva anche se potenziata. Infilare nel deretano di un ciccione un fucile a pompa per estorcergli delle informazioni è una delle prime azioni del "nuovo" Chelios e dà l'idea di cosa ci aspetta.
Da tenere in considerazione che fra i pregi c'è quello di conservare un atteggiamento onesto, non prendendosi sul serio e usando l'esagerazione per trasmettere un urto anche allo spettatore: adesso non basta più l'adrenalina, serve una vera scossa d'alto voltaggio, e si è disposti a tutto per averla.
La storia si intreccia continuamente agli avvenimenti del primo film ed è visivamente altrettanto accelerata. Chev nella sua condizione di "senza cuore" si allontana sensibilmente, ma non fisicamente, dalla sua Eve (una Amy Smart un po' sciupata); il rapporto fra i due e anche le loro personalità sono un po' diverse rispetto al primo film.
Dopo l'iperstimolo chimico-adrenalitico ora c'è quello fisico-elettrico, il corpo ancora si sostiene anche se appare un po' svuotato, troppo disinteressato, forse liberato da quasi tutto e quindi ancora più forte, pronto per affrontare ogni cosa.
Neanche da dire che la chiusura ha l'apertura per il probabile terzo episodio.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |

giovedì 17 dicembre 2009

Anno uno

anno uno[Recensione Flash - Trama film]
Ho già perso tempo nel vederlo, non ne sprecherò altro per scriverne qualcosa.
Mi dispiace pure per Jack Black e Micheal Cera: va bene che vi pagano ma un po' di dignità, non avevate di certo il problema di portare a casa il pane.
Nauseato
| Reg: 4 | Rec: 3 | Fot: 3 | Sce: 3 | Son: 4 |

martedì 15 dicembre 2009

Una notte da leoni

di notte leoni di giornoQuel che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas, una regola che fa di quella città piena di luci e perdizioni la meta perfetta per un addio al celibato.
Tre amici si risvegliano in una suite devastata, con una tigre nel bagno e un neonato nello sgabuzzino, all'appello manca il futuro sposo e non hanno la più pallida idea di dove sia finito. Ovviamente non ricordano nulla nemmeno della notte appena trascorsa.
Si parte per una rocambolesca ricostruzione degli eventi; domani il disperso deve sposarsi.
In principio fu Road Trip, il tempo del college, l'amicizia, gli amori, il viaggio e i suoi stravaganti ed esilaranti imprevisti che diventano “storia”, poi si cresce e Todd Phillips passa a Old School, si assapora con malinconia il tentativo di ritornare alla “fratellanza”. Eccoci quindi al terzo atto un “Hangover” (titolo originale) dove i postumi di uno sballo prima del matrimonio sanciscono la difficoltà di rimanere ancora “a tempo”, addirittura di fermarsi nella memoria.
Si può quindi trovare un'evoluzione nei film di Phillips dove si nota contemporaneamente un calando, tristemente “realistico”, dovuto ad un'attrazione magnetica verso la vita adulta e ad una riduzione di genuinità a livello di percezione delle storie.
L'aspetto riuscito del film è la costruzione temporale, la privazione anche per lo spettatore della fatidica notte di eccessi rende divertente la progressiva ricerca per comporre i pezzi, ma Mike Tyson cosa ci fa? E la banda di cinesi? Sono proprio i personaggi secondari a non appassionare gravando sul già basso livello del trio di protagonisti, ben assortito ma poco riuscito.
Apprezzabile la nobilitazione dei titoli di coda dove, finalmente, si riesce ad avere una fotografia di cos'è stata quella notte senza freni inibitori, ma il tempo del divertimento ha perso un po' troppa credibilità, è ormai una parentesi che lascia accesa solo una flebile fiammella.
Inesorabilmente si cresce. Purtroppo.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 5 | Fot: 6 | Sce: 7 | Son: 7 |

lunedì 14 dicembre 2009

Un famoso triangolo

triangolo di massimo tartagliaUn triangolo dotato di un notevole fascino matematico riesce inaspettatamente a liberare anche un obbrobrioso impeto compresso dentro più di una persona da troppo tempo, uno di quei sentimenti condannabili, ma che per mostrarsi veramente tale dovrebbe essere recintato e calmierato da una giustizia istituzionale in grado di rendere sensata la repressione, e condito con la fiducia che la razionalità conduca, prima o poi, tutti verso una direzione.
Ma purtroppo non è così e si sottovaluta, o sopravvaluta, quasi sempre la variabile "tempo".
Senza la pretesa che la ragione trovi uno spiraglio nella materia grigia ci si potrebbe aggrappare con speranza ad una sufficiente distribuzione di "buon senso". Sciaguratamente abbondano altre dosi.
Nella Società dell'Io, nella Società del divertimento, l'individualismo, l'egoismo, la delinquenza in giacca e cravatta, la mistificazione, la menzogna costante detta con il sorriso, si miscelano in una soluzione dove un "atto di pazzia" e tutto quello che lo circonda vanno visti sotto molteplici prospettive: la sola condanna è uno strumentale appiattimento.
  • La pazzia è nei singoli qualcosa di raro, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli e nei tempi è la regola. (Friedrich Nietzsche)
  • Un pazzo! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. (Gustave Flaubert)
  • Pazzi e buffoni hanno pari libertà... (Detto popolare)

AGGIORNAMENTO
- Ecco una presa di posizione che si adatta, in parte, allo spirito dei pensieri di qua sopra: I punti fermi del Fatto.

domenica 13 dicembre 2009

sabato 12 dicembre 2009

Totoro Splatter

totoro splatterNon è una nuova versione del magico film Il mio vicino Totoro dello Studio Ghibli, è solo una rivisitazione del celebre frame fatta da Sachsen. Carina.
Sempre un golosone il nostro paffutello ghiro!

venerdì 11 dicembre 2009

domenica 6 dicembre 2009

Moon

moon locandina[Attenzione spoiler totale: evitare la lettura se si vuole gustare la visione]
Il pianeta Terra ha finalmente risolto il problema di approvvigionamento energetico, per il settanta percento del fabbisogno si attinge dalla superficie della Luna estrapolando l'Helium-3: energia solare rinchiusa nelle rocce.
Nella base sul satellite grigio c'è un unico astronauta a gestire tutto il processo produttivo altamente automatizzato, è Sam Bell, felice che il suo contratto di tre anni stia per scadere e possa ritornare dalla famiglia. Ma accade un incidente.
È possibile girare oggi un film di fantascienza dove gli effetti speciali sono da anni settanta senza per questo turbare la visione? La risposta è sì, se è accompagnato da una buona atmosfera e sostanza.
Lo stile è veramente essenziale sia dal punto punto di vista tecnologico che in quello comunicativo, praticamente tutta la scena è in mano ad unico attore e il "detto" prende forma per accumulazione di piccole parti. Inizialmente si segue la strada di un viaggio sul “lato oscuro” dell'esistenza umana (the dark side of the moon) costretta alla solitudine, ma è quasi un vicolo cieco, una falsa pista, perché seguendo un nuovo percorso fra clonazione, dis-informazione ed esigenze economiche si arriva indirettamente a parlare di etica e lavoro, evidenziando ancora una volta la potenzialità della fantascienza come strumento critico della società.
La Lunar Industries è la proprietaria dello stabilimento lunare e non è certo interessata alle esigenze affettive ed esistenziali del suo dipendente, quello che vuole è ridurre i costi per massimizzare i profitti e si traduce in evitare viaggi spaziali, costi di selezione del personale e formazione. Cosa c'è di meglio di uno stock già pronto di esseri formati e rimpiazzabili a fine utilizzo che non devono nemmeno essere risarciti se, per caso, le condizioni lavorative arrecano danni fisici? Praticamente niente.
A rendere ancora più barbara questa esigenza di mercato c'è il “comportamento” del computer-robot Gerty che pur eseguendo delle procedure risulta essere più umano di un umano. D'altronde se una delle sue regole di funzionamento è assistere e favorire le attività di Sam Bell che esplicita con un «sono qui per aiutarti» è chiaro che il suo conseguente agire sarà più sensibile di chi viene mosso dalla regola “sono qui per guadagnare il più possibile”. In questa fredda contrapposizione logica “interpretabile” anche da un essere robotico si palesa l'atteggiamento anti-umano che sottende la politica liberista.
Se poi lo sfruttato e ingannato riuscirà a ritornare/andare in una T/terra per provare a riprendersi la dignità che qualche società interplanetaria/multinazionale gli ha rubato, deve preparasi ad essere preso per pazzo o immigrato clandestino.
Deliziato
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 8 |

sabato 5 dicembre 2009

Serenity

serenityFilm di fantascienza di serie B che potrebbe sembrare una specie di mini avventura collaterale di Star Wars, ma l'universo è un altro, viene dal telefilm Firefly.
Il comandante della Serenity, un Millennium Falcon dei poveri, ricorda molto il personaggio di Yan Solo, e, fatalità, è disposto a fare qualsiasi trasporto purché sia ben pagato. Il nuovo carico è composto da due persone e una delle due è River, una diciassettenne dotata di qualche potere paranormale e un segreto. Ovviamente si trascina dietro anche qualche problema.
Situazioni che attingono a piene mani dai tòpoi del genere che vengono imbottiti con un po' di filosofia orientaleggiante spicciola che vi riassumo così: non importa in cosa credi, l'importante è credere e se non fai qualcosa di intelligente almeno fai qualcosa di giusto.
Nonostante la poca originalità il composto è divertente e con un buon ritmo, un bel esempio di film usa e getta, nel senso che adempie il suo compito d'intrattenimento ma difficilmente lascerà una traccia nella memoria.
Gradito
| Niente voti, non avevo preso nota |

giovedì 3 dicembre 2009

Il fratello più furbo di Sherlock Holmes

il fratello più furbo di sherlock holmes[Recensione Flash - Trama film]
Guardato con l'aspettativa di divertirmi come per il superclassico Frankenstein Junior sono rimasto parecchio deluso.
Gene Wilder oltre alla parte d'attore esordisce in quella alla regia, i risultati sono un po' insipidi. Le gag comiche pur susseguendosi con costanza non mi hanno particolarmente divertito a volte tediato.
Se qualcuno vuole dargli una possibilità, magari a voi farà ridere, una collocazione temporale potrebbe essere una domenica pomeriggio all'ora del tè.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 6 |

domenica 29 novembre 2009

The wishlist - I film che vorrei vedere

My wishlist
Come ho già avuto modo di raccontare mi sono sempre piaciute le liste, a tal proposito ricordo con piacere quando lessi (torna a casa) Alta fedeltà proprio all'apice di quella perversione e vi trovai ben descritta la passione per questo culto difficile, forse insensato, in quel caso erano TopFive.
Questa volta il compito era molto più semplice, non si trattava di scegliere chi far comparire e chi no in un elenco sentito soggettivamente come importante, si allontana dal vero "spirito delle liste" perché mi serviva solo un posto dove tenere un promemoria dei film che vorrei vedere.
MyWishlist può essere il sito ideale per compilare e aggiornare una propria lista.
Il sistema per costruire la propria pagina è molto pratico e veloce, si può aggiungere anche un bookmark sulla barra dei segnalibri per rendere l'aggiunta di una nuova item ancora più semplice.
Potete usarla per raccogliere le cose che vi piacciono, per organizzarle e condividerle, potrebbe diventare una moderna e asettica letterina per Babbo Natale dalla quale attingere per i regali, o visto la crisi economica, per "il" regalo.
Se volete tenere in un unico posto più liste MyWishlist si rivela però inadeguato e bisogna andare in cerca di alternative, ad esempio si può saltare dalle parti di Listography, praticamente un social network per i fan delle liste.
Buona listmania!

giovedì 26 novembre 2009

Matrix con i Lego



Making of:


mercoledì 25 novembre 2009

Alibi e sospetti

Pierre Collier è uno psichiatra con il vizietto delle donne, nel corso di un fine settimana fra amici, nella villa del senatore Henri Pages, viene assassinato mentre esce dalla piscina. Chi è stato?
A me piacciono i gialli che hanno questo schema, villa borghese occupata da invitati legati fra loro, ci scappa il morto, insomma un classico, e in questo caso il film è pure tratto dalla scrittrice classica del genere, Agata Christie. Ma il film non riesce a acchiappare lo spettatore per colpa di personaggi troppo “moderni” e neanche a invogliare la risoluzione di un caso impantanato più nel capire la fine dell'arma del delitto che lo scontato assassino.
Si sceglie di non utilizzare un investigatore come accompagnatore per l'indagine e si rimanda il compito ad uno scrittore in crisi d'ispirazione e con problemi di alcool che fra impacci e impicci riuscirà a “recuperare” materiale, e finale, per il suo prossimo libro.
In questi tipi di film si tocca la borghesia nell'intimo, nascosta e protetta socialmente dal velo che la ricchezza permette celando meschinità, doppi giochi e rancori che vengono però smascherati evidenziando una povertà morale poco invidiabile.
Nel cast c'è anche Caterina Murino che fa la sua passeggiatina nuda e sembra fin troppo convinta della parte, afflitta dalla sindrome della Bellucci ancora più evidente quando apre bocca.
Gradito
| Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 5 |

martedì 24 novembre 2009

Religiolus - Vedere per credere

vedere per credereBill Maher ci accompagna in un viaggio con tappe negli Stati Uniti, al Vaticano, ad Amsterdam e a Gerusalemme per promuovere l'arte del dubbio che ritene essere il suo vangelo e che vuole contrapporre a quello della cieca fede.
Il ghigno che Bill ci offre fin dall'inizio denota che l'andazzo è quello di un comico non di uno documentarista e lo sguardo del film è un puzzle di interviste con il quale la nostra “guida” può dileggiare i suoi credenti interlocutori e far leva sulle contraddizioni e le assurdità che le religioni offrono.
Spesso il risultato è divertente, ma la questione è che lo schema e il percorso adottato è un totale fallimento considerata la tesi iniziale.
Maher dialoga con camionisti che si ritrovano in una cappella lungo la strada, con il capo della chiesa della cannabis, con quello di una chiesa che "risana" i gay e non si lascia scappare un furbo predicatore ben vestito che sfrutta i suoi fedeli creduloni convinti che sia la reincarnazione di Gesù Cristo; insomma la selezione di Maher non bada molto alla qualità e allo spessore.
Anche quando compare l'unico credente che potrebbe offrire contenuti, un frate davanti al Vaticano, sfrutta la sua criticità verso la sfarzosa istituzione cattolica per dare man forte alle proprie ironie e non coglie l'occasione per domandargli come mai sia un credente nonostante quella polemica.
Nel finale si corona il tracollo dell'intenzione perché l'invettiva contro le religioni ancora una volta non predica, né diffonde, il dubbio, bensì spara i classici anatemi della condanna tout court ignorando gli aspetti benefici, sociali e individuali, che le religioni hanno prodotto. In questo modo appare con i "paraocchi" e non si colloca poi molto lontano da chi è accecato dalla fede.
Il film pertanto fallisce nell'intento logico ed è sbilanciato sul tono ironico: provoca senza centrare, tocca alcuni punti ma non approfondisce e seleziona il tipico materiale comodo per partorire delle caustiche battute e favorire le proprie posizioni sfruttando semplificazioni e trucchetti dialettici.
Forse senza la premessa delle intenzioni si sarebbe potuto guardare solo come una commedia dal taglio d'inchiesta e quindi aspettarsi gag e freddure accantonando l'attesa di una qualche analisi culturale, sociale, politica, psicologica che il (problematico) tema delle religioni investe.
Io un po' mi sono divertito, prendendo il film come “satirico”.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: - | Fot: 6 | Sce: 4 | Son: 6 |

domenica 22 novembre 2009

Comunicazione di servizio


comunicazione di servizio

Come qualcuno avrà notato sono passati dieci giorni senza post, da un po' non ho nessuna voglia di scrivere, in più ho scoperto che Google ha deciso di penalizzarmi, non so perché, riducendo il PageRank de Il Recidivo da 3 a 2; la cosa infierisce sulla mia già bassa iniziativa dato che ha ridotto di colpo le visite al blog di un terzo.
Vedrò se riesco a sforzarmi e dare un minimo di produzione o se è la crisi del secondo anno che chiama chiusura.

giovedì 12 novembre 2009

The Champions of Screenshot

campioni di screenshot

Con la settimana scorsa si è chiuso l'appuntamento dello ScreensHot che per il momento non ha in programma una ripresa. Quell'immagine settimanale aveva una triplice intenzione, ma è stato soprattutto l'aspetto ludico quello che ha appassionato i nostri amici lettori.
Marko e Spino sono riusciti ad indovinare la provenienza di quei frammenti filmici più di tutti gli altri e per rendergli le meritate lodi ecco 10 domande che svelano cosa si nasconde nell'intimo di un primatista di ScreensHot.

  1. Qual è stata la tua tecnica per indovinare più ScreensHot degli altri?
    Marko: a. memoria visiva, b. aiuti del titolo, c. lista dei film visti dal recidivo, d. google
    Spino: A volte semplice tempismo, altre volte intuizione, la maggior parte è stata una gran botta di c... :D
  2. Qual è stato il tuo ScreensHot preferito?
    M: mah, quelli dove ho indovinato? a mio avviso c'è stata un'evoluzione nel corso dei vari sh: all'inizio si puntava più all'immagine di una singola persona (generalmente donna), mentre verso la fine la scena la faceva da padrone.

    S: Senza dubbio Old Boy
  3. Quanti film vedi in un anno, circa?
    M: +/- 40

    S: 150 circa (3 alla settimana)
  4. Qual è il tuo genere di film preferito?
    M: fantascienza / attualità / drammatico / storico

    S: Thriller
  5. Perché guardi film?
    M: perchè non dovrei farlo?

    S: perché il cinema è un viaggio continuo mentale, temporale e fisico e se c’è una cosa di cui ho bisogno è di evadere, in continuazione.
  6. Star wars o Star trek?
    M: Star wars

    S: Star Wars tutta la vita!
  7. Jessica Alba o Eva Green?
    M: Eva Green

    S: Eva... Francese... Mia coetanea... Non scherziamo.
  8. Leonardo di Caprio o Matt Demon?
    M: Matt Demon

    S: Leo
  9. Pixar o Studio Ghibli?
    M: pixar (l'altro non so nemmeno cosa sia)

    S: Durissima... ma Pixar
  10. Quale link di blog o sito che ti piace consiglieresti?
    M: Internazionale

    S: Uno di passaggio Genio. Punto.

Qualcosa in più dei due vincitori ora lo conosciamo, Marko per indovinare è stato metodico e indagatore mentre Spino più istintivo, a spingerli nella visione dei film c'è per il primo strafottenza ;-), per il secondo la possibilità d'evadere e viaggiare a 360 gradi, ma ingredienti essenziali se si vuole diventare dei campioni come loro è preferire gli amici di Ciubecca a quelli di Spock e, chissà se è perché qualcuna adesso ama essere sculacciata con violenza, preferire Eva Green a Jessica Alba.
In fatto di uomini, invece, sono divisi, ma Spino sembra un passo avanti dimostrando intimità con Di Caprio che chiama affettuosamente Leo.
Scherzi a parte, ringrazio entrambi per il tempo dedicato a rispondere e complimenti vivissimi per aver primeggiato!

martedì 10 novembre 2009

Invidia ed epica per una rivolta

the revolution is face lessCapita di conoscere persone di cui invidi certe qualità, non intendo quel tipo di invidia che vuole il male dell'altro ma quella che riconosce nell'altro un qualcosa in più che si desidererebbe avere anche noi. Fra le persone che invidio un po' c'è Wu Ming.
A dire il vero Wu Ming è un collettivo di scrittori, quindi non una persona, ma se vogliamo essere pignoli e precisi, e io lo sono, c'è uno dei componenti che apprezzo di più: Wu Ming 4, al secolo Federico Guglielmi.
Quello che però mi attira e mi fa apprezzare particolarmente il collettivo è la filosofia che accompagna le loro opere: tutto quello che producono è liberamente accessibile dal loro sito e intorno ai loro progetti cercano di sviluppare diramazioni credendo molto nella possibilità di confronto che il mondo della rete offre. Seguendo quest'ultimo approccio è interessante lo sviluppo del concetto del New Italian Epic che si è evoluto proprio dall'incontro di riflessioni cumulate e collettive della rete.
Io ho conosciuto il Wu Ming leggendo il loro primo libro Q, al tempo lo pseudonimo che usavano non era Wu Ming, ma Luther Blissett, poi ho proseguito attraverso il loro podcast.
In questo periodo stanno “festeggiando” i dieci anni dalla pubblicazione del loro primo romanzo con l'uscita del nuovo libro Altai che riprende anche un vecchio protagonista e prosegue storicamente gli eventi di Q.
Con questo post oltre a consigliarli a chi non li conosce, vorrei proporvi di scaricare dal relativo sito Pontiac, niente di speciale, possono offrire di meglio, ma è un piacevole assaggio.
Pontiac è un audiolibro, un opera “collaterale” di Manituana, che parla del tempo degli indiani pre-rivoluzione americana e l'ho usato come le vecchie storielle prima di andare a dormire, desideroso di sprofondare nei sogni, magari condizionati dalle atmosfere che i brevi racconti riescono ad evocare.
Per finire torniamo nel mondo cinema, infatti, il Wu Ming ha contribuito anche alla settima arte lavorando alla sceneggiatura di Lavorare con lentezza che però io devo ancora vedere.

AGGIORNAMENTO
Poi ci discuti direttamente e scopri che almeno uno di loro è un pochino borioso e la stima cala a picco.

domenica 8 novembre 2009

Cinefilia moderna

Stavo mettendo a posto un po' di file, ringrazio l'abitudine di fare backup di tanto in tanto che mi ha salvato un bel pezzo di archivio, e ho trovato l'immagine qui sopra. Non ricordo dove l'avevo presa, forse da flickr, e non so a chi assegnarne la "paternità".
Mi è sembrata simpatica l'idea di immaginare (ma magari l'hanno anche fatto da qualche parte) l'ultima fila della sala del cinema per chi vuole usare il cellulare per aggiornare la rete in tempo diretto, ad esempio su twitter, della propria visione. In questo modo si evita di disturbare gli altri.
Sicuramente sarà capitato a tutti di trovarsi con l'individuo o la signorina dipendente da messaggini che non riesce ad interrompere il vizio nemmeno per un paio d'ore controllando ossessivamente il piccolo schermo e catturando lo sguardo dei vicini attirati da quel lampo di luce invasivo che espropria l'attenzione dal grande schermo.

sabato 7 novembre 2009

Ataque de Pánico! (Panic Attack!)


Guardando questo video virale, un cortometraggio diretto da Federico Alvarez, con robottoni che assaltano una città, mi sono reso conto di come ci sia una comune percezione di minaccia che sta diventando uno stereotipo globale, e non più solo americano.
L'invasione degli ultracorpi è da sempre un classico del cinema e il nemico cala sopra una grande città anche in questo filmato che ricorda abbastanza District 9, dove la città era Johannesburg (Sudafrica), mentre ora è il turno dell'uruguaiana Montevideo.
Che stia diventando un po' banale come "situazione iniziale"? In questo corto pure la musica di sottofondo è già sentita in altri film.
Ulteriori conferme che è sempre più difficile aggiungere ingredienti nuovi e non rimane che decontestualizzare, scomporre, ricomporre.

giovedì 5 novembre 2009

Sh050 - Una fine... e vissero tutti infelici e scontenti

vissero tutti infelici e scontentiScreensHot: ammira solo, usa come sfondo del desktop o indovina il film.

mercoledì 4 novembre 2009

Pellicole per non dormire [Baby's room - To let - Xmas tale]

Peliculas para no dormir è la risposta spagnola alla serie americana Masters of horror. Sei registi guidati da Narciso Ibanez Serrador, che nel passato conta già la serie televisiva Historias para no dormir, si cimentano in un'ora di paura celebrandosi come esponenti del genere horror di scuola iberica.
Io ho visto tre film della serie, eccoli:


La habitación del niño (Baby's room)
di Alex de la Iglesia
babys roomGiovane coppia fresca di pargolo va a vivere in una nuova, vecchia casa, ma dal monitor di sorveglianza della stanza del bambino si vedono strane figure. Il padre comincia ad esserne ossessionato, scoprirà che quello schermo permette di vedere una dimensione parallela di un passato che si ripete.
Non male questo salto di De la Iglesia nel paradosso del gatto di Schrödinger, nel potere dell'osservatore e della sua ri-collocazione spazio-temporale. C'è un po' di confusione, ma l'atmosfera da disturbo mentale cresce costantemente fino al delirio finale.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 6 |


Para entrar a vivir (To let)
di Jaume Balagueró
par entrar a vivirAltra giovane coppia alla ricerca di un appartamento si trova sotto la pioggia davanti a un maltenuto stabile in zona periferica. Pensano alla bufala, ma quando trovano la presunta agente immobiliare non riescono a non concederle almeno una possibilità.
La signora è in realtà molto turbata mentalmente e in preda alla pazzia costringe le sue prede in pose obbligate, per non perdere il sapore di quotidianità che gli inquilini offrivano prima che il palazzo venisse abbandonato.
Carino, soprattutto tecnicamente ed esteticamente, anche la storia, di un orrore che si genera dalla privazione della rassicurante immobilità delle consuetudini, non è male come spunto.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |


Cuento de Navidad (Xmas tale)
di Paco Plaza
xmas taleUn gruppetto di ragazzini trova in fondo a una buca nel bosco una donna vestita da babbo natale. Scoprono che ha da poco rapinato una banca e decidono di liberarla solo se gli dirà dove ha nascosto la refurtiva... ma un rito voodoo crea qualche problema.
Qualcuno ha visto Invasione Zombie? Purtroppo no, mia madre ci ha registrato sopra Dynasty. Almeno avete sentito di quel bambino di Valencia che ha mangiato un topo perché l'ha visto fare in Visitor? Faceva schifo! Un vero sballo!
Ecco un'idea della sceneggiatura di questo racconto che si rifà agli anni ottanta con tanto di ragazzi che prendono i loro nomi in codice dall'A-Team e si parlano attraverso i walkie-tolkie. Che ricordi!
Questo “sfondo” iniziale è la parte più bella, quando arriva lo zombie e si passa alla presunta zona di paura nel luna park c'è poca sostanza, ma almeno il finale viene rinforzato.
Metti la cera, togli la cera.
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 5 |

domenica 1 novembre 2009

Amenábar a spasso nell'agorà con Ipazia è assediato dai cristiani?


Alejandro Amenábar, il regista già noto per The Others e Mare dentro, aveva presentato al Festival di Cannes 2009 il film Agorà che racconta la storia di Ipazia (una filosofa, matematica e astronoma greca), l'uscita della pellicola nei cinema spagnoli è stata un enorme successo tanto che risulta essere la migliore dell'anno con un milione di spettatori in una manciata di giorni.
Ebbene, nonostante questo consenso di pubblico, il film forse non arriverà nelle sale italiane perché da noi nessuno ne ha ancora acquistato i diritti.
La motivazione potrebbe essere dovuta al fatto che il film è stato reputato non meritevole, oppure, considerato che Ipazia è nota soprattutto per la sua battaglia fra scienza e fede, tanto d'essere stata assassinata per mano dei cristiani, si potrebbe pensare anche al boicottaggio.
C'è anche una terza possibilità, purtroppo, ossia che sia una furba operazione di marketing per attirare l'attenzione e alla quale starei contribuendo proprio in questo momento.
Nella rete si trova anche una petizione per chiedere che il film sia proiettato nel nostro paese. Magari, proprio perché sono cosciente che potrebbe trattarsi di un escamotage, avrei potuto evitare questo post e vedere prima il film per valutare se promuoverlo o meno, comunque è un occasione per ricordare una martire della ragione contro le contraddizioni e i fondamentalismi delle religioni e di come il passato sia sempre troppo attuale.

sabato 31 ottobre 2009

Film consigliati per Halloween (New Edition)

film-consigliati-halloween-spiritello-porcello

Avevo già fatto una lista per l'occasione, anzi ben due ricette di film consigliati, ma perché non aggiungerne una nuova con film più recenti!?
Ecco quindi una nuova ricetta per un Halloween super hard composta da molti ingredienti del nuovo cinema horror francese, film che mi auto-consiglio dato che ne ho visto uno solo, ma voci mi dicono che anche gli altri possono dare delle "soddisfazioni".
Ho detto che è una ricetta super hard dato che alcuni titoli sono particolarmente trucidi e quindi suggerisco la visione solo ad un pubblico adulto.
Per i minorenni c'è la bella e buona Ricetta Soft, per i minorati Twilight.


» Ricetta per un Halloween Super Hard

Halloween Super Hard
À l'Intérieur - Inside (2007) - Una donna incinta è perseguitata dentro casa sua da una psicopatica.
Lasciami entrare (2008) - Dodicenne introverso tormentato dai coetanei fa conoscenza con una misteriosa ragazza. Succedono fatti inquietanti.
L'ultima casa a sinistra (2009) - È il remake di quello del 1972 di Wes Craven, violenza gratuita e violenza per vendetta.
Frontiers - Ai confini dell'inferno (2007) - Avevo commentato la mia visione.
Martyrs (2008) - La piccola Lucie scomparsa da un anno viene ritrovata ma non ricorda nulla. Dopo 15 anni si risveglia qualcosa dentro di lei; non è niente di buono.

giovedì 29 ottobre 2009

Sh049 - Diluvio d'inverno

diluvio d'invernoScreensHot: ammira solo, usa come sfondo del desktop o indovina il film.

martedì 27 ottobre 2009

Kyashan – La rinascita

kyashan la rinascitaAlla fine è accaduto, la federazione degli stati dell'est è entrata in guerra con l'Europa e dopo cinquant'anni ecco l'Eurasia contaminata e devastata dagli effetti del conflitto.
Per tentare di rattoppare e salvare gli esseri umani il professor Azuma sta creando una nuova cellula in grado di rigenerare gli organi. Quando avviene la scoperta tutto va fuori controllo e ne scaturisce un nuova razza dei neo-sapiens che, ovviamente, vuole dominare. Kyashan, il figlio del professore, tornato anche lui dal mondo dei morti con poteri sovrumani, tenterà di bloccarli.
Chi si ricorda la serie animata del ragazzo androide troverà qualcosa di diverso, l'autore ha dato una sua reinterpretazione e variazione puntando decisamente sull'impatto visivo e prendendosi tutto il tempo per farlo: due ore e venti minuti.
Troppo confuso e lungo, a volte anche un po' ridicolo, ma non brutto, sembra un incubo variopinto in un'atmosfera sospesa e in effetti concilia anche il sonno.
Si allontana decisamente dagli standard dei comic-movie di stampo occidentale visivamente, nei ritmi, nella percezione dell'eroe e per comprendere meglio il film bisogna fare qualche passo nella cultura nipponica: “la rinascita” post-atomica, in particolare, ha caratterizzato decisamente il “sentire” intellettuale e umano per la drammatica esperienza diretta (Nagasaki e Hiroshima).
Ci sarebbe molto contenuto nel film, la voglia di potere, l'odio degli uomini, la contaminazione ambientale, il conflitto generazionale... tanti temi classici che trovano un'apparente ordine solo nell'apologo antimilitarista dell'epilogo. Nel complesso però è caotico, forse bisogna lasciare da parte la narrazione, guardare solo e “provare” la distruttiva desolazione che l'uomo può creare e credere nella resistenza ostinata che i suoi figli sanno avere.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 8 | Sce: 5 | Son: 8 |

lunedì 26 ottobre 2009

Il cinema classico gratis online


Se amate il cinema classico e non avete problemi a guardare film in lingua originale (soprattutto in inglese) ecco il sito che fa per voi: Classic Cinema Online.
Potete vedere gratis in streaming molti vecchi film, divisi per genere, veramente una manna per gli appassionati del primo cinema, ma interessanti anche per i curiosi in cerca in un salto nel passato.
Tanto per fare qualche titolo consiglio l'on-the-road noir di Detour o la fantascienza politica di Metropolis e in vista di Halloween si potrebbe dare una sbirciatina alla sezione Horror e a quella Sci-Fi; come dice anche Valentino Rossi "gallina vecchia fa buon brodo".

sabato 24 ottobre 2009

Linux Day 2009: i film dei pinguini

Linux day 2009Oggi è il Linux Day una giornata dedicata al sistema operativo libero e alle sue sfaccettature, in molte città sono organizzati incontri per conoscerlo e diffonderlo.
Il pinguino, o meglio Tux, è la mascotte identificativa del kernel linux, praticamente un'icona per gli utilizzatori del software open source tanto da definirsi proprio "pinguini".
L'anno scorso avevo dedicato il post della ricorrenza inserendo i film open source, quest'anno ho pensato di fare la lista dei film dei "pinguini":

venerdì 23 ottobre 2009

Marc'aurelio d'oro 2009

Conclusa la quarta edizione del Festival del Cinema di Roma ecco i premi:
[Elenco completo dei premi ufficiali]

giovedì 22 ottobre 2009

Sh048 - La beniamina degli artisti

la beniamina degli artisti
ScreensHot: ammira solo, usa come sfondo del desktop o indovina il film.

mercoledì 21 ottobre 2009

L'insegnante di francese - Scegliti una morte - Hitlo


Per me Rezza è (stato?) geniale.

martedì 20 ottobre 2009

!Stats 6 - Due e duecento

2oo film

Due anni sono passati e duecento film sono stati inseriti.
Non so bene cosa dire, in realtà questo post un po' lo aspettavo e ora lo sento un pro-forma, ma comunque è un traguardo che vale la pena “celebrare”.
Le statistiche di Google indicano che il blog è leggermente in crescita come numero di visitatori mensili, anche se voliamo tanto bassi che le punte degli alberi ci solleticano il pancino. Ho notato che, rispetto a Lloogg, Google Analytics si perde un po' di visitatori in più, ma dato che queste statistiche servono solo per farsi un'idea le prendiamo per buone.
I visitatori hanno usato:
  • Firefox + Windows -> 40.3%
  • Internet Explorer + Windows -> 40.2%
  • Firefox + Linux -> 5.4%
  • Safari + Macintosh -> 4.1%
Attuali visitatori giornalieri:
  • Circa 78
In conclusione:
Le grandi e profonde conclusioni sono due: il due torna molto più di due volte nel post e Linux batte Mac! ;-)

lunedì 19 ottobre 2009

Videocracy - Basta apparire

videocracyUn documentario che quasi fa assopire, nonostante solo un'ottantina di minuti, nell'intento di mostrare la videocrazia e rivelandosi poco più di un collage (un po' alla blob) allungato e con una voce guida da ninna-nanna.
L'idea buona è quella di presentare l'elettrodomestico più guardato d'italia come lo strumento che educa ad una percezione del suo contenuto in modo d'essere inteso come lo spazio in grado di dare un senso esistenziale: se appari sullo schermo allora sei qualcuno. In una mente sempliciotta questo effetto della tv è molto più efficace e così l'operaio bresciano sente che solo essere parte di quel mondo può dargli un valore: la popolarità è la via della felicità.
Una tesi, quella della mente condizionata, portata alla fine ma non “a fondo”. Rimane superficiale, come tanta televisione.
L'altro tempo del film è dedicato ai personaggi ritenuti topici dal regista. Ad aprire le danze c'è ovviamente il Silvio nazionale, colui che ha fatto nascere tutto diffondendo negli italiani la sua “visione”. Poi arrivano le sue creature, un Lele Mora di bianco vestito che mostra sorridente il suo cellulare con suoneria fascista e loghi nazisti, e ovviamente non manca Fabrizio Corona, nudo senza motivo (qui il film si fa uguale al suo oggetto di studio), orgoglioso di essere un Robin Hood che ruba ai ricchi per dare a sé stesso.
Intanto nel centro commerciale le ragazzine si dimenano nei concorsi sperando di poter diventare la prossima “-ina”.
Per chi già disprezza il mondo televisivo di stampo berlusconiano poco interesse troverà in questo filmetto, ed è difficile immaginare che sia invece rivolto a chi non è consapevole perché, molto probabilmente, accadrà come per il povero e ingenuo operaio bresciano convinto di aver fatto una parte da attore e non d'essere stato un esemplare da mostrare: un figlio della televisione.
Io ho sempre sostenuto che non sono tanto preoccupanti Lele Mora, Corona o Berlusconi (i detentori del potere video), ma la quantità di gente che vuole fare le foto con il primo, che va in discoteca per vedere il secondo e che ha votato l'ultimo. Gente che rende misero il pensiero umano, reifica l'apparenza e legittima il loro potere.
Sgradito
| Reg: 6 | Rec: - | Fot: 5 | Sce: 6 | Son: 5 |

giovedì 15 ottobre 2009

Sh047 - Nuvole ben disposte minacciano rovesci

sono previste turbolenzeScreensHot: ammira solo, usa come sfondo del desktop o indovina il film.

mercoledì 14 ottobre 2009

Festival Internazionale del Cinema di Roma [IV edizione]

festival roma
Da domani 15 ottobre fino al 23 si terrà la quarta edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma.
Non riesco a scrivere un commento preventivo sui film in concorso come avevo fatto per la Mostra di Venezia, l'unico regista che conosco un po' è Tanovic, comunque al festival non ci sono solo film in concorso, anzi, ce ne sono molti altri divisi in quattro sezioni principali che hanno poi ulteriori sottosezioni.
Per i miei gusti l'evento è The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam. I film in concorso sono questi: